lunedì 17 febbraio 2014

Lunghissimi a posteriori

Non è vero che il nostro paese e sull'orlo del baratro.
Chi ha parlato di crisi economica? Chi ha parlato di crisi dei valori? Chi ha parlato delle nuove generazioni alla deriva, senza ideali, senza un futuro, senza identità?
Prendete quel bugiardo e rinchiudetelo!

Capita che mi trovo, d'un  tratto in una nuova dimensione. Vera, non di produzione onirica ma tangibile,
palpabile, pienamente godibile. Uno "stargate d'amore" e lì che mi attende. Lo varco senza paura di ciò che mi lascio dietro.
Ecco, una nuova dimensione colma di persone gentili, di amore a profusione e sorrisi sinceri.
Come le acque per Mosè, al mio passaggio la folla si apre e la mia strada si illumina. 
Tutto d'incanto sono al centro del mondo, tanto che il mio ombelico sembra il titolo della canzone del Cherubini.
Tutti mi vogliono, tutti mi sorridono, tutti mi amano e mi adulano, tutti mi consigliano e mi indirizzano verso la felicità. E la felicità è lì, di fronte a me, posso vederla, posso toccarla, posso raggiungerla. 
Tante porte si aprono ma solo una è quella giusta. Non ho dubbi. la felicità è la dentro.
Nonostante questo stento ad entrare. Come in un coito perennemente interrotto non entro ma sto li e mi godo il presente sperando ma trattenendo l'ultima spinta pelvica. Rallento al traguardo e mi godi la folla festante ai lati dell'arrivo. Oggi sono io il top-runner, quello che taglia il nastro d'arrivo con il petto.
E' giunto il momento, devo farlo. Abbandonerò un attimo questa nuova dimensione per varcare quella soglia. Li dentro troverò finalmente la vera felicità.
Entro, con un "indelebile gesto" ed in piena solitudine faccio finalmente quello che tutti si aspettano.

Mi volto indietro, scorgo una nuvola di fumo. Provo dolore, bruciore. vedo tristezza e indifferenza. 
Guardo meglio e mi rendo conto che:

A) mi hanno inculato lo stargate, la nuova dimensione è sparita nel nulla;
B) con  quel "indelebile gesto", capisco che l'ultima spinta pelvica l'ho subita. Ergo: per l'ennesima volta mi hanno inculato;

Una triste scatola mi attende assieme ad una stanca figura che con la mano ti porge qualcosa. 
Il suo labiale fuori sincrono mi da il colpo di grazia:

"Il signor Antonello Collu ha votato"


Mai più lunghissimi di sabato e inculate di domenica.



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