martedì 15 luglio 2014

San Sperate - arte, murales e pennellate finali.

L’Update da pippa 2.0 alla nuova release del mister, Pippa 3.0 non passa da San Sperate.

Notte insonne a lavoro, 3 ore di sonno la mattina, non è la condizione ideale per provare a fare una gara decente. Penso a far divertire i “Runnerini” della squadra giovanile della Pol. Uta 2000, quasi tutti esordienti A,B e C e alla mia gara penserò più tardi.

La gara di oggi si svolge a San Sperate
Qui arte e natura sono di casa.
260 “Murales” sparsi per tutto il centro, frutteti, pesche, fiori e miele.
In questo contesto si svolge la gara di sabato. Un circuito da 1300 metri circa, da percorrere più  volte. 3 giri per le donzelle, 4 per i maschietti  da 50 natali in su e 5 giri per il resto degli atleti.
Si “criceta” appunto nel centro storico. Ad ogni angolo murales, istallazioni artistiche, scritte su muri in blocchetti coperte da un debole biancone, piazze con sculture che ricordano la principale attività agricola del paese. Pesche ed agrumi enormi da raggiungere ed aggirare tra curve
a gomito e vicoli stretti e colorati.

Bello , suggestivo, emozionante. In gara non vedi una mazza di tutto questo, quindi provo a godermi il
contesto da fermo.
Aspetto la chiamata dei bambini per la loro gara e mi colpisce una scritta nel muro di fronte, a 20 metri dal traguardo.
Scopro poi che una poesia, mai pubblicata, dello scrittore Francesco Jovine.
Poesia di Jovine
Quant’è che non mi guardo allo specchio? Forse da quando il mio rasoio ha la meglio sui capelli bianchi? Forse si. 
Questa è la ricetta dell’immortalità: eliminare e capelli bianchi e non guardarsi mai allo specchio. Mi sento immortale e, in questo contesto, anche un artista. Farò della mia gara un capolavoro. Sarà la pennellata finale del più bel murales del paese. Beh, forse. 
Il volo della "pippa 3.0"
In effetti non  sono andato poi così tanto male. Dopo una partenza in sordina son riuscito a rompere il fiato e fare una gara dignitosa. Tra il tifo dei ragazzi e i "cazziatoni" del coach ad ogni giro, chiudo i 6 km e 900 metri in 26’ e 50”. Buono, anzi ottimo. 

Ma la pennellata finale non l’ho data di certo io.


Tommaso è un esordente C. classe 2007 sorriso simpatico e tanta voglia di divertirsi.

Bello concentrato segue, con aria un po’ arrogante, il giudice di gara alla partenza dei 300 metri. Qualcuno mi chiede se è la nostra mascotte. La mia risposta non credo sia stata abbastanza arrogante, o forse si. “le mascotte delle squadre di solito sono degli animali. Lui non è un animale. Quindi non è la nostra mascotte”.
Sentiamo in lontananza lo sparo dello start. Arrivano tutti i bimbi e, tra spinte e gomitate, si infilano verso l’arrivo che è un imbuto dove tutti si fermano tra gli spintoni. Poi, un po’ più attardato un bimbo con la faccia triste e poi Tommy, sempre con quella faccia da schiaffi e, con un sorriso, si infila anche lui nell’imbuto a ritirare la meritata medaglia ed il buono gelato.

Oggi Giulio, il coach dei bambini, mi confida che dopo la partenza, un bimbo in gara inciampa e cade. Tommy si preoccupa dello stato di salute del compagno/avversario e da li non si muove fino a quando non lo vede in piedi e in grado di competere con lui per completare quei 200 metri che li separano dall’arrivo.
Li, dietro quella curva ci siamo tutti persi il “murale” più bello, il capolavoro.

Solo la pennellata finale è arrivata al pubblico in prossimità dell’arrivo

Eccola qui





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