giovedì 15 maggio 2014

Aforismi


Correre, pensare, scrivere.

È grazie a questa formuletta molto semplice, ho deciso di creare il mio blog.
Citare aforismi altrui, anche se da fonti autorevoli è una cosa che detesto fare. 
Se devo scrivere cazzate, preferisco formularmele in casa. Anche perché, correndo hai molto tempo per pensare, riflettere, ragionare e sragionare. Che sia ripetuta o fondo lento, progressivo o lunghissimo la mente
vola, vaga e divaga. Spesso ci si sofferma sul senso del gesto sportivo che si sta facendo e quali siano le reali motivazioni che ti spingono a farlo.
Scappi dalle tue paure o rincorri un sogno?
Lo fai solo per migliorarti o devi vincere una sfida?
Quali sono i tuoi limiti?
Chi è il tuo avversario?
Chi vuoi essere quando corri?
E quando l’allenamento volge al termine ti soffermi per un attimo e ti rendi conto che i sogni sono li a portata di mano, le tue paure possono solo calpestare la tua ombra perché sono molto più lente di te.
Ti rendi conto che la più grande vittoria è quella che realizzi tutti i giorni. È uscire di casa con indosso canotta, pantaloncini e scarpe da running. Quando arrivi stremato sotto casa ti rendi conto di essere sempre migliore di quando sei partito.
Ti rendi conto che i tuoi limiti sono solo ologrammi che la tua testa crea di volta in volta e, sempre la tua testa ti consente di superare.
Ti rendi conto che l’asticella, anche se è sempre più alta, che sia Fosbury o ventrale, la superi e, sempre ogni volta come un bambino ti stupisci di averlo fatto. Anche questa volta hai battuto te stesso.
Ti rendi conto che, ogni volta che corri, sei sempre te stesso ma torni bambino.
Penso anche, ogni volta che butto sulla tastiera alcuni miei pensieri, così profondi, di essere un fottutissimo presuntuoso.
Macchè aforismi altrui. Frasi di Mennea, della Dorio, di Zátopek… roba da bimbiminkia senza personalità che si attaccano, come parassiti ai pensieri altrui.
Io sono di un’altra pasta. Io corro, penso e scrivo!
Capita pero, mentre vai a curiosare sul social network di Zuckerberg (del quale non citerò mai alcuna sua frase), di leggere un post Di Andrea. Andrea, oltre che ad essere un fortissimo atleta è un allenatore formidabile e un gran trascinatore, specie con i giovanissimi.
 Nel suo post compare la pagina di un diario. Il diario di un suo atleta. La gafìa e semplice, lineare e ordinata. È quella di un ragazzo o di una ragazza molto giovane. Il contenuto dello scritto?
Tre frasi, tre citazioni, tre aforismi.
 Frasi che probabilmente trovate facilmente in rete “lavorando di Google”. E sempre lavorando di “cut and paste” potete facilmente trasferire nella barra di stato di Facebook facendo un gran figurone nella cerchia degli “amici”.
Ho letto attentamente quelle tre frasi.
Ho letto una pagina di un diario, dei quadretti, una biro (che non ha ne tasto destro, ne sinistro), una bella grafia  e tanta pazienza per scriverla.

Ho letto passione e determinazione, sacrificio e sudore, gioia e personalità.
Ho letto la consapevolezza di essere più veloce delle proprie paure e che quel sogno è sempre più vicino.
Ho letto la voglia di migliorarsi e la fame di sfide.
Ho letto la forza di superare i propri limiti e la speranza di stupirsi ogni volta.
Ho letto la voglia di rimanere bambini.

Ho promesso ad Andrea  di mettere questo post in rete e condividerlo (anche se sono sempre un fottutissimo presuntuoso) con i miei amici.
Lo faccio, ma a modo mio.
Running, thinking, writing…  e così, ogni volta che preparo una gara, ad ogni allenamento mi ronza in testa una frase, una frase che mi da forza e determinazione per provarci. Provarci sempre.

Vale la pena corre un rischio? Vale comunque la pena correre

Spero, prima o poi di vederla citata in rete. Sarebbe una bella soddisfazione.

Ma se un giorno la vedessi scritta in un diario con la biro blu ed una bella grafia...


 sarebbe la MIA vittoria più grande. 



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