mercoledì 23 aprile 2014

Mezze, Partenze e cagotti


Uta, Cagliari, Gran Fondo del Sulcis, Oristano, Assemini. cinque gare diverse, cinque obiettivi diversi, cinque prestazioni diverse, cinque risultati diversi. Uno solo il denominatore comune: La partenza. Sempre e comunque nell’area più infame:
 L’AREA POST- CAGOTTO!
La disposizione in griglia di partenza in una mezza maratona, per un runner è fondamentale. La sua naturale
posizione deriva dalle sue caratteristiche atletiche e sbagliare può essere determinante ai fini della prestazione.
Così, il runner veloce deve non deve stare in coda al gruppo, onde evitare di percorrere i primi chilometri dietro un muro di atleti più lenti, vanificando così il risultato finale sperato.
Il runner lento deve evitare di stare nelle posizioni avanzate. Un errore del genere potrebbe essere, per lui fatale. Una partenza “a razzo” significherebbe chiusura della gara fuori tempo massimo o al peggio ritiro.

Fortunatamente il runner, dal neofita al top runner, è antropologicamente portato a trovare la sua giusta collocazione all'interno della griglia e, nei rari casi di “infiltrazioni” nell'area sbagliata gli anticorpi della griglia reagiscono in maniera da espellere l'agente estraneo.
Così, il neofita, vestito da tirolese al mercatino rionale con pettorale a testa in giù o, al meglio, con la maglia del pacco gara, è facilmente individuabile in mezzo ai top runner con occhiale griffato e canotta supermegaturbominkiapower. Basta un'occhiataccia del nordafricano turbo o di un membro dello staff per far retrocedere il povero malcapitato.
Con l'esperienza però, l'avanzamento in griglia diventa una vera e propria tecnica.
La mia esperienza in materia vanta innumerevoli prove e tentativi. Quando il numero delle prove ha raggiunto un valore significativo che ho fissato in 2,5 cm (e per valore significativo intendo un'altezza espressa in centimetri di tutti i miei pettorali sovrapposti) ne ho ricavato alcune tecniche di avanzamento in griglia nelle situazioni ove è impossibile arrivare in tempo utile per collocarsi nella posizione corretta.
GRIGLIA PERFETTA
 la griglia perfetta (fig. 1) è la griglia ove tutti gli atleti si collocano nella corretta posizione. La tipologia degli atleti in una griglia tipica in una gara di più di 500 partecipanti, con sede stradale minima di 5,5 metri, si divide sostanzialmente in 5 aree senza distinzione di sesso:
 top runners, runners forti, area esperti, prima esperienza e area non competitiva.
1)    l'area top runners è composta da atleti che hanno come obiettivo la classifica assoluta. La loro partenza “a fionda” è fondamentale. Il gap Real time/tempo gara è pari a 0 max 1 sec. Devono stare avanti e basta. Se vi capita di partire assieme a loro a 5'/km, è per voi la fine! Un “Caterpillar” umano vi travolgerà senza lasciarvi scampo. Loro sono geneticamente modificati e la cacca non la fanno mai.
(Fig. 1) Griglia perfetta
2)    L'area runners forti invece è composta da atleti che mirano alla classifica di categoria. Sovente alcuni di questi atleti riescono a raggiungere ottime posizioni in classifica assoluta. La loro partenza è facilitata dalla partenza a razzo dei top runners, ed il loro gap Real time/tempo reale si aggira intorno ai 3/5 sec. Partire con loro a 5'/km significa come minimo beccarvi una serie di complimenti circa le prestazioni sessuali di un vostro parente stretto di sesso femminile, oppure in alternativa subire una raddrizzata ai vostri incisivi e canini, utilizzando i gomiti come attrezzi da dentista. La loro mutazione genetica non è ancora completata. La cacca la fanno una settimana prima, la pesano, la misurano e ne calcolano il peso specifico. Se non rispetta gli standard dettati dal loro coach nemmeno si presentano in griglia.
3)    L'area esperti (il mio habitat per intenderci) è composto da atleti di media esperienza che si collocano a ridosso degli “outsiders”. Loro stessi sono outsides degli outsiders. Alcuni riescono addirittura a raggiungere i runners forti. l loro gap Real time/tempo reale è è intorno ai 10 sec. +/- 5. qui partire a 5'/km non è tanto rischioso. È più o meno come entrare in una bar di caracas in tutina rosa e scaldamuscoli. Pensa un po' che ti aspetta. Loro la cacca la si fa la mattina appena svegli, prima di partire, dopo la colazione al bar, dopo il caffè al bar e una “spruzzatina” poco prima della partenza al cesso chimico (ma solo i più ansiosi).
4)    Prima esperienza o area ibrida è la zona della griglia più eterogenea. Un buon 70% è composta da atleti  di valore inferiore agli atleti esperti. Alcuni invece, per doti naturali, hanno un buon valore e in alcuni casi superiore agli atleti che in griglia gli precedono. Gap real time/tempo gara 15/20 sec. Qui puoi tranquillamente partire al passo, portarti il becchime per i piccioni e salutare col fazzoletto bianco i parenti sul ponte della Concordia. Sai che parti ma non sai se arrivi. Loro non programmano la cacca, se la portano all’arrivo e, in alcuni casi la trascinano al pomeriggio dopo la doccia ed il pasta party.
5)    La coda del gruppo è composta dagli atleti della non competitiva o “area tapascioni”. Qui si può partire in retrorunning, fare parole crociate e scaccolarsi con i pollici. Non corri nessun rischio. Gap real time/tempo gara: da 20 sec.  a +. Qui non abbiamo dati significativi circa il cagotto dei non competitivi. Sembra però che alcuni la facciano lungo il percorso, ma non ci sono documenti video o fotografici che certificano la veridicità della tesi.

Trovare una griglia perfetta è impossibile, roba da tedeschi. La permeabilità delle aree contigue porta l'uomo, malvagio per natura, ad avanzare senza pensare al rischio che corre. Cosi, come da fig. 2 le infiltrazioni sono una realtà, nei limiti della decenza, accettata dal runner medio.
Ma la cosa più difficile da fare non è passare da una fascia all'altra ma partire dall'area più infame in assoluto: L'AREA POST CAGOTTO
Non deve trarre in inganno il nome dell'area, definita così per convenzione. La tipologia degli atleti che occupano quest'area è piuttosto eterogenea, come eterogenei sono i motivi per i quali un runner si ritrova, a pochi minuti dalla partenza in coda alla griglia.
La mia esperienza personale insegna che, un buon 70% degli atleti “postcagottiani” si ritrovano in coda a causa delle bizze dell'intestino o comunemente “scarico pre-gara”. Lo sparo dello start degli handbike mentre
(fig. 2) Infiltrazioni e area "Post-Cagotto"
tu sei chiuso in cesso di un bar, è una delle più brutte sensazioni che un runner può provare. Se poi ci si aggiunge la corsa verso la griglia con una lunga bandiera di carta igienica bicolore che ti spunta dal pantaloncino, la via del personal best è persa già in partenza.
Ma il cagotto non è l'unico motivo. Ce ne sono altri più stupidi, puerili, ignoranti.
Se alla Cagliari Respira mi son guadagnato il primo posto da postcagottiano perchè facevo pubbliche relazioni con altri atleti (con conseguente smadonnata allo sparo), alla GranFondo del Sulcis la medaglia d'oro dei postcagottiani l'ho presa mentre facevo le foto con il telefonino e le geotaggavo in un area di montagna dove non piglia nemmeno il GPS. Oristano è stata una classica “scusi mi fa un caffè... aspetti lo bevo dopo....il cesso!” come anche Assemini. E proprio ad Assemini che ho sperimentato la tecnica di avanzamento denominata dei “falsi paralleli” con un ottimo risultato (ed anche il personal best!)

Se avanzare tra la non competitiva risulta facile (basta mostrare il pettorale di colore diverso e ti infili come una lame nel burro) nell’area prima esperienza devi fare più attenzione. Qui mostrare l’occhiale da fighetto e millantare tempi per te impossibili può funzionare, ma devi essere parecchio sfacciato. La TECNICA DEI FALSI PARALLELI (fig. 3) può essere una soluzione.
(fig. 3) tecniche di avanzamento e falsi paralleli
Si tratta semplicemente di spostarsi di lato. Gli atleti di norma tollerano questo tipo di spostamento. Il trucco sta semplicemente nell’angolazione del movimento laterale.  Essa dev’essere di max 10°, il limite dell’impercettibilità dell’occhio umano. Ciò ti permette di avanzare, e l’avanzamento diventa impercettibile agli atleti che pian piano ti lasci dietro. Devi essere scaltro ed evitare, dopo due movimenti laterali di non tornare (punto C) immediatamente d’avanti all’atleta che prima avevi avanti (punto A). Si ricorderà di te e ti smadonnerà di sicuro. Quando applichi tale tecnica nell’area esperti i segmenti devono essere di misure diverse per evitare che dal punto A al punto C non ti ritrovi dietro lo stesso atleta che prima avevi d’avanti.
Se hai abbastanza tempo e abbastanza scuse in circa 2/3 minuti passera dall’area post-cagotto alle prime file dell’are esperti

La tecnica l’ho personalmente sperimentata alla mezza maratona di Assemini.
Due mesi di preparazione, ansia a mille e…. a pochi minuti dallo start mi viene una irrefrenabile voglia di cesso chimico.
Scatto felino e fila al cesso, non tanto lunga per la verità, con scrocco fazzolettino ad una atleta di Sassari.
Dopo lo “scarico pregara” mi ritrovo dietro a mille facce felici e festanti con la maglietta gialla e il pettorale rosso. L’AREA POST CAGOTTO!
Non c’è tempo per pensare. Scatta il piano A che sviluppo in 3 step:
a)      Mostro il pettorale, la maglia “skin” della Crivit comprata alla LIDL, l’occhiale da 4 € della decathlon e infilo in verticale tutta la non competitiva;
b)      Mi ritrovo un muro di atleti alla prima esperienza e comincio a muovermi lateralmente senza tante scuse. Qualcuno mi guarda contrariato ma non ha il coraggio di abbozzare ad una protesta. OK, 1 minuto e 3 secondi e l’area prima esperienza è buggerata;
c)       Area esperti: nascondo l’occhiale da tamarro e comincio, ad ogni falso parallelo, con scuse del tipo: “sto male fatemi andare verso le transenne”, “ scusa la al centro c’è il mio pacemaker personale”, “scusa i miei compagni di squadra son li”. In 54” mi ritrovo a ridosso dei runners forti! Qualcuno se n’è accorto, ma per lui è troppo tardi.
Risultato: gap real time/tempo gara solo 8 secondi e, nonostante lo scirocco che ha rotto i maroni per tutta la gara, realizzo un bel 1:29.04…  PERSONAL BEST!

Certo, affinare la tecnica di avanzamento necessita di prove, allenamenti e tanta pazienza ma adesso, qualunque sia la vostra posizione in griglia, ora avete gli strumenti giusti per conquistare la vostra giusta posizione e il cagotto improvviso non sarà più un problema, grazie  anche alla mia guida illustrata.

Buon Cagotto a tutti!

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