Auguri Maria, auguri di cuore.
Oggi voglio fare gli auguri di
buon compleanno ad una bimba, ultima di quattro sorelle, figlia di un padre allevatore,
pastore e soldato e una mamma imprenditrice lungimirante e sfortunata. Una
bimba con un cuore grande.
È una bella storia quella di
Maria. Una bimba a volte impaurita da
quell’omone enorme in divisa, che una volta la prese in braccio per prometterle
il soldino per quel dentino cascato. Quel dentino, recuperato dal
morso di una
mela e nascosto in un forellino del muro di fango nel cortile di casa. Quell’omone
era suo padre, due guerre e un proiettile che uscì miracolosamente dalla spalla
senza crear danni.Maria è anche quella dodicenne che, per paura delle bombe, cadde per terra e arrivò a casa della sorella, terrorizzata dalla guerra e con le ginocchia insanguinate. E quando le bombe erano tante si chiudeva nel rifugio con la mamma, mentre il papà, quando era presente, vigilava il negozio per cacciare gli sciacalli.
Finita la guerra Maria è già una ragazza
dagli occhi dolci e impauriti, occhi e cuore solo per lui, bello, biondo e
onesto: Pasquale.
Non ci son soldi per sposarsi
subito. Piano piano ci si fa la casa poi, già donna di 30 anni, prima sposa e poi subito
mamma. 3 bimbi in 5 anni.
Il “boom” economico consente a Maria
e Pasquale, seppur con alti e bassi, di vivere una vita dignitosa. La famiglia,
le festività le ricorrenze Maria le vive sempre con quel piglio, con quel cuore da ragazzina. Un cuore grande.
I figli sono ormai grandi e Pasquale
è prossimo alla pensione. Maria non si aspettava un colpo così duro. Una
malattia, la più bastarda, impietosa, incurabile porta via Pasquale. Di anni ne
aveva sessanta ed è scomparso troppo presto, troppo in fretta.
Quella bimba che nasconde il
dentino, che scappa delle bombe, che sale sulla vespa non c’è più. I suoi
indumenti sono tutti neri e si guarda intorno nel tinello di casa a fissare una
foto, un ritratto, una giacca e un posacenere. Gli rimane solo il cuore, quel cuore
grande solo per gli altri.
Ora tocca a quei ragazzi far
reagire Maria. Poi tante avventure e disavventure. Maria non si fa mancare
niente. Pure un alluvione che la costringe ad abbandonare la casa in piena
notte, recuperata dai vigili del fuoco, e dormire nel municipio del paese. È inutile,
Maria è troppo forte per farsi abbattere da queste cose. Cosa vuoi che sia un
alluvione? Non è mica una guerra! Tanta tempra e tanto cuore le basta per
rimettere la casa in ordine e ricominciare da zero.
Maria ora vive sola in casa. È autosufficiente
ma gli acciacchi dell’età si fanno sentire. Quasi tutti i giorni la vado a
trovare. Ha tanto da dire, da raccontare
e da fare. La spesa, le visite dal medico, la messa e le chiacchiere con le
vicine. Ma lei ha sempre avuto un cuore grande e pensa sempre ai figli e ai
nipoti.
Spesso la sgrido perché spesso
non pensa a se stessa ma si preoccupa sempre degli altri.
A dir la verità la sgridavo. Ora non
lo faccio più.
A volte per capire certe cose non
è sufficiente fermarsi alle apparenze. Bisogna guardarle dentro, dietro.
Perché quanto guardi una foto di
tua madre giovane te ne innamori e non stacchi lo sguardo dai suoi occhi e dal
suo sorriso. Non pensi a voltare la
foto. Ma quando decidi di scansionare la foto, sei obbligato a farlo.
Quello che leggi nel retro e una
conferma.
Maria: Ce ne son voluti 80 di anni
per voltar la tua foto e guardarla dietro.
Auguri Maria, il mio cuore è tuo.
Nessun commento:
Posta un commento