Perché al mattino c'è la levataccia, le facce assonnate, il ritrovo al parco, i miei ormai classici ritardi e le partenze frettolose.
Orani è bella per i km lunghi e noiosi, il lungo nastro di catrame, la sosta a Tramatza, il caffè, la pipì, i saluti con gli amici e la ripartenza.
Orani è bella per il freddo pungente, il cielo plumbeo, i pettorali, il riscaldamento e la confusione.
Orani è bella per i suoi vicoli stretti ed irti, le sue foto antiche, la chiesa ed il parco.
Orani è bella per le partenze nervose, le lacrime, la pistola o il fischietto, le facce stravolte all'arrivo ed ancora lacrime.
Orani è bella per i sorrisi raggianti dei bimbi che si mescolano alle facce ansiose dei masters.
Orani è bella per le dure salite, le maledizioni ad ogni strappo e le braccia basse ad ogni discesa.
Orani è bella per la conta dei giri che non finiscono mai, l'avversario da superare e l'amico da accompagnare.
Orani è bella perché poi alla fine la fatica svanisce e rimane a quella sensazione di aver dato tutto senza però sentirsi vuoti. Perché Orani è così. Ogni salita, ogni curva, ogni vicolo ti da più di quel che dai.
Orani è bella per il suo terzo tempo.
Perché Orani è il lauto pranzo, il karaoke dei bimbi, le chiacchiere, la lotteria, i sorrisi, le facce stanche ma soddisfatte.
E poco importa se dovrai farti altri 160 km per tornare a casa.
Perché Orani è così: prendere o lasciare.
E noi, Laura, abbiamo lasciato. Ci abbiamo lasciato il cuore.
Grazie di tutto e attrus'annus!
ATLETICA UTA
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