Sveglia alle 5:45. Un nastro di catrame lungo 60 km mi divide dal paradiso terrestre chiamato Chia. Oggi in programma una delle mezze più belle e più toste della Sardegna. 21 km con i primi 12 con strappi spaccagambe e i restanti 9 a leccarti le ferite se non ci si mette di mezzo il vento. Partenza prevista per le 6:45 e Minnelli che passa in macchina a prendermi assieme a sua moglie che deve fare la 10k non competitiva. Doccia colazione e vestizione. Minnelli mi viene a prendere alle 7:00 perché, come previsto si perde a Uta city (e con tutti i sensi unici “ad minkiam” che ci sono non è difficile perdersi). 7:40 si arriva in prossimità del Grand Hotel Chia Laguna. Il cielo e terso* una lieve brezza di libeccio sferza la vegetazione mediterranea temperatura ottimale per una mezza bella impegnativa.
Tutto è organizzato per il meglio, qui i soldi fanno la differenza.
Addetti all’organizzazione dei parcheggi, hostess e steward ad ogni angolo che ti indirizzano nella hall dell’hotel dove l’expo allestito fa impallidire il marathon village di Roma. Ti propongono dal massaggio all’assaggio. bibite, integratori, birra (hehehehe), centro massaggi con due belle, ma veramente belle massaggiatrici, ti regalano l’ultimo numero di Runner’s World, esposizione scarpe Diadora grande come un supermarket alimentari e alla fine c’è la consegna del pettorale dove ti danno subito e con calma la maglia tecnica della Diadora che da sola vale il doppio dell’iscrizione.