La sera all’imbrunire passavo il
tempo a guardare fuori dalla finestra. Li, al settimo piano guardavo il
traffico bloccato. Tante macchine in coda. Clacson suonati con isteria da tante
persone che, rinchiuse nella loro scatola di latta, maledicevano chi aveva
deciso di realizzare quella assurda rotonda nella statale. Io li guardavo e
provavo invidia. Non pena o compassione, non fastidio ma vera e propria
invidia. Tanto arrabbiati per un ritardo ad un appuntamento con gli amici, per
paura di perdere la partita di calcetto, ritardo per la palestra o ritardo per
la recita dei loro figli. Maledetta rotonda perché non posso essere anch’io li
ad incazzarmi e suonare il clacson? No, non potevo. Arrabbiarmi potrebbe
essermi fatale. Non potevo perdere le staffe. In chirurgia generale non ci si
può incazzare. Quella poltiglia bianca da 2100 calorie bastava appena